Con partenza da Névache, escursione di media difficoltà passando per il Rifugio des Drayeres e proseguendo per il Lac de la Clarée e successivamente arrivando al Lac Rond e al Lac du Grand Ban.
Monte Camulera
Il monte Camulera è rilevo delle Prealpi Liguri che si trova quasi al centro dell’alta Val Bormida. A differenza di altre montagne dei dintorni sulla cima la vegetazione si dirada e si può quindi godere di un ampio panorama. La salita da Case del Zot non è lunga, e si può arricchire la gita passando in discesa per la stradina che sfiora il Bric Zionia, un raro caso di area “Wilderness” istituita da un comune italiano. Tutta la zona in effetti è piuttosto selvaggia, ed è interessante vedere come i boschi, che negli ultimi decenni non sono quasi più stati toccati dall’attività umana, si evolvono in base al clima e al tipo di terreno.
Monsuffietto e il monte Calmia
Monsuffietto è un panoramico alpeggio che si trova tra la val Gallenca e la valle Orco. A due passi dalle baite si trova il "bosco dei cerri": si tratta di un albero raro in Piemonte, che qui raggiunge la sua massima quota nelle Alpi occidentali. Al ritorno volendo si può compiere un anello aggiungendo alla gita la salita all’appartato e boscoso monte Calmia.
Al cospetto della Tour Jaune de Barrabas
La "Tour Jaune de Barabbas" è una spettacolare guglia giallastra traforata da caverne di varie dimensioni, salita per la prima volta nel 1907. Questo angolo di Valsusa, apparentemente tranquillo, nella prima metà del Novecento venne riempito di casermette, strade e fortificazioni, i cui resti sono tutt’ora ben evidenti. Una teleferica collegava Pian del Colle alle postazioni collocate sulla la linea di crinale, e quello che rimane della stazione di valle dell’opera si trova nei pressi del punto di partenza dell’escursione. Più di recente, come dal vicino Colle della Scala, da queste parti passano i migranti che, dopo essere entrati in Italia, tentano di raggiungere la Francia e i paesi del Nord-Europa.
Il monte Cianea e i suoi vicini di casa
Un breve anello sulle Prealpi liguri per toccare, oltre al monte Cianea, anche altre due puntine: il boscoso Bric Agrifoglio e il più panoramico Bric dello Schiavo (nota COVID: l’itinerario si svolge totalmente in territorio piemontese, con il confine regionale che passa per il Bric Agrifoglio)
La punta del Loson
Da Tonda (Coazze) una facile passeggiata per tutti fino al Colle Ben Mulè; per arrivare alla panoramica Punta del Loson bisogna avere un minimo di abitudine alle salite su pietraia.
Il "sentiero delle macine"
Breve ma interessante passeggiata in bassa Valsusa che permette di toccare un sito archeologico del neolitico e una cava dove un tempo si realizzavano macine da mulino.
Ferrata Rocca Clarì
La via ferrata Rocca Clarì è una delle più belle ferrate dell’alta val di Susa, grazie alla sua esposizione e ad un panorama spettacolare, questo itinerario ci conduce alla cima Rocca Clarì (2051 m).
Monte Chaberton (Monginevro)
Il Monte Chaberton (3141 m) è sicuramente una delle vette più belle ed importanti dell’alta Valle di Susa. Questa montagna ha infatti un’importanza storica rilevante grazie alla Batteria di Fortini, costruita tra il 1898 ed il 1910, ancora presente in cima ed utilizzata nella seconda guerra mondiale. Tutt’ora la Batteria dello Chaberton è il forte più alto d’Europa. Il percorso proposto parte dal Monginevro ed è sempre ben segnalato sino alla cima. Non è difficile ma risulta comunque impegnativo per la lunghezza e l’altitudine che si raggiunge.
Cima Dormillouse
La cima Dormillouse è una montagna delle Alpi Cozie alta 2908 metri. Il percorso proposto per raggiungerne la vetta parte da Rhuilles, è caratterizzato da diversi tratti in pineta che successivamente si aprono in larghi valloni. Gli ultimi 200 metri di dislivello sono invece da percorrere lungo una pietraia raggiungendo dapprima il lago "Lacu du Fond", successivamente il bivacco Corradini ed infine la cima. In vetta è possibile ammirare un panorama a 360 gradi che spazia dal monte Terra Nera, ai ghiacciai francesi ed al monte Chaberton.
E’ da notare che solo la prima parte del trekking è ben segnalata da cartelli informativi, mentre le seconda parte, dopo il Vallone Chabaud occorre prestare molta attenzione agli ometti che si incontrano durante il cammino.