La salita dal Rifugio Sapienza ai Crateri Barbagallo ed ai resti della Torre del Filosofo (luogo dove si narra che Empedocle si recasse per avere un vicino contatto con la natura) è una camminata suggestiva tra crateri spenti, rocce vulcaniche, sabbia e lapilli. Il paesaggio "lunare" che si percorre conduce ad una prima tappa a quota di circa 2500 metri che corrisponde all’arrivo della funivia; ed una seconda meta rappresentata dalla Torre del Filosofo raggiungibile anche con i mezzi fuoristrada messi a disposizione a pagamento per i turisti.
In assenza di nuvole e foschia si può ammirare la città di Catania ed i paesi limitrofi. Lo sguardo arriva fino al mare.
E’ consigliabile abbigliamento da trekking e scarpe adatte a sterrato, portare anche nello zaino k-way e giacca/pile in quanto la temperatura di alta quota potrebbe renderne necessario l’utilizzo.
Rifugio Mondovì – Lago Biecai
La camminata è caratterizzata da una piacevole salita in mezzo ai prati fino al Rifugio Havis De Giorgio Mondovì. La strada sterrata che si percorre è incorniciata dalla montagne e la vista si estende all’orizzonte fino alle cime più alte della Liguria. Dal rifugio il sentiero che conduce al Lago Biecai si presenta più ripido ma senza particolari difficoltà. Durante il mese di giugno nella prima parte si attraversa una meravigliosa distesa di rododendri fioriti e nelle giornate in cui non c’è foschia la vista può raggiungere la catena del Monte Rosa. Raggiunto il lago si può consumare sui prati il pic-nic e con un po’ di fortuna scorgere anche qualche camoscio.
Colle Portia (Rifugio Portia)
Il Colle Portia si trova sulla strada che collega il vallone di Viù, attraverso il Colle del Lys, con il vallone di Rubiana. L’itinerario è una piacevole camminata dapprima su una strada sterrata e successivamente attravarso il bosco. In cima si raggiunge il rifugio Portia completato dal CAI nel 1993.
Si narra inoltre che il Colle Portia sia stato utilizzato nel 773 da Desiderio, re dei Longobardi, per sfuggire a Carlo Magno dopo la sconfitta presso le Chiuse di San Michele.
Colle Ranzola e Punta Regina
La Punta Regina è una classicissima meta escursionistica a cavallo tra Val D’Ayas e Valle di Gressoney. Il suo nome viene dal fatto che la Regina Margherita, partendo dalla sua amata Gressoney, raggiunse la vetta nel 1898. Anche il Col Ranzola è un valico più che blasonato e viene citato nei diari del grande scrittore Lev Tolstoj, che a quanto pare apprezzò molto questi luoghi. La salita al colle è facile e piacevole e non presenta nessuna difficoltà; dal colle alla Punta Regina il sentiero invece, pur essendo ben evidente, è ripido e faticoso, e in particolare quando c’è ancora neve sul terreno richiede una certa attenzione. La stradina d’acceso a Fenêtre è uno sterrato piacevole da percorrere a piedi; si può lasciare l’auto al termine dell’asfalto o proseguire fino a Praz-Barmasse-Dasot, un alpeggio in cattive condizioni a monte del quale c’è una piazzola con vari posti auto.
Rocca Sella – Monte Caprasio
La salita al Monte Caprasio o Rocca Sella è un’escursione impegnativa per il dislivello ma che, una volta raggiunta la cima, regala un panorama a 360 gradi sulla Valle di Susa. Anche la Madonnina sovrastante la piccola Cappella sembra ammirare lo splendido paesaggio.
Il percorso è sempre ben segnalato, si snoda prevalentemente su tratti boschivi e si consigliano scarponcini da trekking.
Sacra di San Michele (Itinerario da Chiusa San Michele)
L’itinerario proposto permette di arrivare alla Sacra di San Michele attraverso un piacevole percorso ombreggiato nel bosco. La salita tra faggi, betulle e latifoglie risulta fattibile anche nelle giornate più soleggiate. Il sentiero si snoda attraverso una mulattiera usata in passato per trasportare a valle le "lose" che, intorno al 1755, venivano estratte e lavorate nella cava situata a monte.
Fenils – Desertes
L’itinerario proposto parte dalla località di Fenils e raggiunge Desertes, il paesino che all’inizio del novecento contava 150 abitanti e con la bella chiesa di Santa Margherita fondata nel 1487. Il percorso è sempre ben segnalato ed è caratterizzato da tratti prativi e boschivi. Con un po’ di fortuna è possibile avvistare qualche camoscio. Una variante verso il "Colletto Rosso" è inoltre descritta.
Rifugio La Chardouse
L’itinerario proposto consente il raggiungimento del rifugio La Chardouse (1659 m) sito in Borgata Vazon partendo dalla località di Amazas.
Il percorso si snoda attraverso un sentiero che taglia la strada carrozzabile che raggiunge Soubras e successivamente prosegue sino al rifugio.
Si consigliano scarponcini da trekking ed in presenza di neve le ciaspole o ramponcini per evitare di scivolare a causa del ghiaccio.
Pilone della Costa
Il trekking parte dalla località Pera Pluc ad Almese (TO) e con un percorso sempre ben segnalato conduce al Pilone della Costa, un pilone votivo situato in un bellissimo punto panoramico dal quale è possibile ammirare la bassa valle di Susa, la Sacra di San Michele e se la giornata lo consente anche il Monte Monviso.
Il precorso è adatto a tutti ed a destinazione è possibile anche consumare un pic-nic usufruendo dei tavoli e delle panchine situati in prossimità del pilone.
Anello Roca Bianca
Questo trekking ha come punto di partenza la località Pera Pluc ad Almese (TO) e con un percorso ad anello consente di salire, senza particolari difficoltà, sino a Roca Bianca e di ritornare al punto di partenza attraverso la strada forestale. Questo itinerario è sempre ben segnalato, è adatto a tutti e non necessita di particolare equipaggiamento. Si consigliano comunque almeno delle scarpe da ginnastica con suola da trekking. Durante il tragitto si arriva ad un bel punto panoramico dal quale è possibile ammirare la bassa valle di Susa, la Sacra di San Michele e se la giornata lo consente anche il Monte Monviso.