Attorno al Col du Granon

Il Col du Granon, tra la valle della Guisane e quella della Clarée, è famoso tra i ciclisti francesi. Ci passa il Tour de France e la strada che ci arriva da Saint-Chaffrey è davvero molto bella. I camminatori partendo dal valico possono raggiungere varie cime senza troppo sforzo, visto anche che si parte da più di 2400 metri di quota.


Lunghezza [Km]: 15.5
Dislivello [metri]: 700
Tempo di Salita [ore]: 02:45
Tempo Totale [ore]: 01:45
Difficoltà   Escursionisti
Punto di Partenza: Col du Granon
Latitudine : 44.96289479
Longitudine: 6.6112532
Punto di Arrivo: Col du Granon
Latitudine : 44.96288214
Longitudine: 6.61125815



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Meteo Abbateggio

Il Col du di Granon è un valico nei pressi di Briançon che collega i valloni della Clarée e della Guisane. La zona si presta a belle camminate ad anello con le quali si possono toccare le varie cime della zona: l'ampia e scura cupola detritica della Gardiole, la più affilata mole del Rocher du Loup, l'arrotondato e parzialmente erboso Grand Meytre e il più defilato Petit Meytre. Il panorama è sempre notevole, in particolare sui vicini monti del Delfinato, e lo sforzo non è eccessivo dato che si parte già in alto. Il colle durante l'estate tende però ad essere molto affollato, e quindi per evitare il traffico , almeno nei fine settimana, è meglio non arrivare troppo tardi.

Accesso: da Briançon ci si dirige verso il Col du Lautaret (D1091) e, arrivati in comune di Saint-Chaffrey, si gira a destra per il Col du Granon per la D234t. Lo spiazzo con il quale termina la strada asfaltata è ampio e, arrivando presto, anche in piena estate non dovrebbe esserci problema di parcheggio.

Itinerario: dal piazzale si imbocca uno sterrato segnalato da bande di vernice bianco/rosse (segnavia GR5c) che passa a sinistra dell'edificio del piccolo bar del colle la "bouvette" (indicazioni per la "Porte de Cristol"). Procedendo in falsopiano si tralascia una prima diramazione verso destra e, aggirato il lungo costolone che connette la Gardiole con il Col du Granon, si procede verso nord-est in moderata salita fino ad un bivio. Qui, in caso di scarsa visibilità o di neve sul terreno, è preferibile procedere lungo la strada principale fino alla Porte de Cristol. Con il bel tempo è però più interessante seguire la diramazione di destra che raggiunge con un ampio tornante il Col des Cibières (2521 m, ore 0.40). Dal punto di valico volgendo a destra è possibile raggiungere in breve il monte senza nome che costituisce la spalla destra del colle, seguendo una traccia che costeggia un lungo muretto a secco costruito per scopi bellici. La cima della montagna è segnata da un ometto (2.561 m, ore 0.20 a/r). Fatto ritorno al Col des Cibières si imbocca un sentierino che, lasciatasi a destra una diramazione che segue il crinale, taglia a mezzacosta il pendio. Si passa così davanti all'imbocco di una breve galleria che dà accesso a una piccola opera in caverna con volta a botte e puntelli in legno. Il sentierino poco dopo, superata una zona umida, tende a perdersi; senza percorso obbligato si prende ora a destra risalendo il ripido pendio erboso-detritico. Senza raggiungere il crinale si poggia a poi sinistra e, per vaghe tracce di sentiero, si va arriva alla cresta ovest della Gardiole, percorsa dal sentiero che sale dalla Porte de Cristol. Imboccatolo verso destra in breve si raggiunge la cima del monte, sulla quale si trova un vecchio riparo in pietrame (2.753 m, un'ora). Dalla cima si prosegue per il sentiero che scende zigzagando sul versante meridionale della Gardiole e va poi a confluire nel sentiero di collegamento tra i colli Cibières e Oule e, percorrendolo verso sinistra, si raggiunge questo secondo valico (2.546 m, 0.30 ore). Dal colle per chi desidera raggiungere il Rocher du Loup è possibile seguirne l'ampia cresta ovest per tracce di passaggio segnalate da alcuni ometti. Il percorso è all'inizio più ripido e ingombro di massi, ma diventa poi più agevole; la cima è segnalata da un piccolo ometto ed è preceduta da un caratteristico accatastamento di blocchi di pietra (2.654 m, ore 0.30 a/r). Dal Col de l'Oule si torna al Col de Granon per l'ampio sentiero che scende nel Vallon des Cibières, inizialmente in moderata pendenza e poi, attraversato l'impluvio, a mezzacosta e quasi in piano (2.404 m, ore 0.20). Dal colle volendo è possibile aggiungere alla gita la salita al Grand e al Petit Meytre, due cime di quota minore delle precedenti ma anch'esse piacevoli da raggiungere. In questo caso ci si porta all'estremità nord del piazzale e, prendendo a destra, si imbocca un piccolo sterrato che si trasforma presto in un ripido sentiero. Si sale così più o meno fedele allo spartiacque Clerée/ Guisane e si raggiunge in breve la cima del Grand Meyret (2.516 m). Proseguendo dal lato opposto della montagna per tracce di passaggio che si tengono in generale a destra del crinale si scende al punto di valico che separa tra di loro il Grand Meyret dal Petit Meyret (2.425 m circa). Da qui su terreno erboso in moderata pendenza si sale alla cima del Petit Meyret (2.473 m), per scendere poi poggiando verso destra - sempre fuori sentiero -  al Col de Bartéaux (2.382 m, palina segnaletica), riconoscibile dall'alto perché collocato poco ad est di un anello con il quale termina una strada sterrata che proviene dal basso. Dal valico si prende a destra in direzione del Col de Granon, su sentiero nuovamente segnalato con bande di vernice bianco/rossa. Il nostro percorso passa poco a destra di una baita e con un deciso saliscendi supera poi un costolone che scende dal Grand Meyret. Di qui in lieve discesa fa infine ritorno al Col de Granon (2.404 m, ore 1.10).

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